Il cielo stellato è un luogo fantastico. Lo è già così com’è, senza bisogno di esagerarne i tratti. Eppure succede regolarmente che su qualche sito (di solito quelli “mordi e fuggi”) stiracchino gli eventi astronomici alla ricerca di facili click.

Questa pagina è dunque pensata per i giornalisti che sono alla ricerca di qualche informazione in più per rendere accurati i propri articoli, ma anche del pubblico, per capire quando un articolo è un po’ troppo bello per essere vero. Partendo da alcuni esempi negativi, vorremmo darvi le indicazioni principali di cui è necessario tenere conto per evitare di creare false aspettative, ma soprattutto per evitare di fare cattiva informazione.

“Giove/Saturno/Marte saranno visibili ad occhio nudo”

A quanto pare nella notte tra il 19 e il 20 giugno 2021 si è prodotto un evento straordinario: Giove sarebbe stato visibile ad occhio nudo al momento della sua opposizione. Ne hanno dato notizia alcuni portali italiani. Il tutto con tanto di titoloni e consigli su come ammirare lo spettacolo. Peccato che Giove è sempre visibile ad occhio nido. Come lo sono Venere, Saturno, Marte, e Mercurio. Ovviamente a patto che si trovino sopra l’orizzonte di notte. E non è purtroppo solo un titolo sbagliato. Per capirci:

[…] gli amanti degli astri potranno ammirare Giove in tutta la sua massima luminosità. Il 19 agosto il gigante del cielo sarà in opposizione al Sole e quindi perfettamente visibile anche ad occhio nudo dall’Italia. […]

E allora è importante dire che Venere, Giove, Saturno, Marte e Mercurio sono visibili relativamente facilmente come stelle brillanti nel cielo notturno. In genere compaiono prima o assieme alle prime stelle dopo l’imbrunire. Venere è addirittura l’oggetto più luminoso in cielo dopo Sole e Luna, Giove viene subito dopo nella lista.

Saturno (sopra)e Giove (sotto) scattata il 13 dicembre 2020 dalla Virginia (Foto di NASA/Bill Ingalls – Licenza Creative Commons CC BY-NC-ND 2.0)

In nessun caso è invece possibile distinguere caratteristiche della superficie dei pianeti ad occhio nudo.

“Arriva la Superluna più grande/bella/luminosa dell’anno”

La Superluna è un sempreverde: non passa mai di moda e a intervalli regolari viene ripescata. Per definizione la Superluna è una luna piena (ma anche la luna nuova) che avviene pressappoco nel punto più vicino della sua orbita alla Terra (il cosiddetto perigeo). Se è vero che appare del 14% più grande della Luna piena quando si trova al punto più lontano dall’orbita e dell’8% rispetto alla dimensione media, è anche vero che la differenza è praticamente impercettibile all’occhio umano (come spieghiamo dettagliatamente qui). Sarebbe come riuscire a distinguere la differenza tra un cerchio di 4,3 centimetri di raggio e uno di 4,9 guardandoli da 10 metri uno 6 mesi di distanza l’altro.

La Superluna, peraltro, non è un fenomeno particolarmente raro: in un anno ce ne sono in media due (quattro considerando quelle di luna nuova). Non è dunque difficile capire perché un titolo come “Arriva la Superluna più grande/bella/luminosa dell’anno” sia esagerato. Fosse almeno la più grande del decennio… Ma anche in quel caso, sarebbe difficile accorgersene.

La differenza tra una Superluna e una Microluna.

La Luna blu / rosa / di fragola (aggiungere altro colore a piacimento)

Quello di dare un colore alla Luna è un altro classico del web. Praticamente l’unica tipica colorazione “anomala” che assumere il nostro satellite è il rosso/arancio/giallo. In rari casi il blu (ma vedi sotto).

La luna rossa si vede così solo quando è molto bassa sull’orizzonte oppure durante le eclissi totali di luna. In entrambe i casi il fenomeno che porta al cambiamento di colore è lo stesso: si tratta del cosiddetto effetto di diffusione di Rayleigh, fenomeno per cui l’atmosfera terrestre disperdere la componente blu della luce solare (motivo per cui il cielo di giorno appare azzurro) mentre lascia passare molto meglio la componente rossa.

Durante un’eclisse totale di Luna, i raggi che passano attraverso l’atmosfera perdono la componente blu e vengono incurvati verso il cono d’ombra della Terra. Qui vanno a illuminare di rosso il disco lunare.
Più il sole è basso sull’orizzonte, più atmosfera dovranno attraversare i suoi raggi e più verrà dispersa la componente blu. Il sole apparirà rosso invece di bianco.

Esiste poi la luna “blu”, ma in questo caso quasi mai si tratta della colorazione che assume il nostro satellite (anche se non è quello che suggerirebbero le foto scelte per illustrare gli articoli), quanto più del nome dato alla seconda luna piena di un mese (in genere c’è una sola luna piena al mese) o alla terza luna piena di una stagione astronomica (che conta in genere quattro lune piene). In rarissimi casi, quando l’atmosfera contiene particelle di polvere o fumo di una certa dimensione (leggermente più grandi dei 900 nanometri) la luna può apparirvi effettivamente blu. Questo perché particelle di tali dimensioni sono particolarmente efficaci a diffondere la luce rossa. Condizioni di questo tipo si producono in regioni dove vi è stato un intenso incendio boschivo e dove c’è stata un’eruzione vulcanica.