Ben 200 persone convenute al Monte Verità

Completa, chiara, precisa nel rispetto della tempistica, con graziosi ma non invasivi  effetti delle slide, con battute e aneddoti divertenti disseminati qua e là per risollevare l’attenzione: la conferenza di Roberto Trotta è stata “da manuale” per l’efficacia della sua comunicazione. Dai primi, ingenui modelli dell’universo fino alle frontiere della cosmologia moderna, passando per i crucci di Einstein, Trotta ha offerto una panoramica della scienza che si occupa dell’origine e del destino dell’universo. E il pubblico ha gradito parecchio.

Pubblico che però nel numero è andato al di là delle più rosee previsioni degli organizzatori: 200 persone. Risultato: caccia alle sedie di riserva, molta gente purtroppo ancora in piedi, un caldo micidiale in una sala iperaffollata.

Dopo la conferenza la folla s’è spostata sul prato, dove la aspettavano i cinque telescopi messi a disposizione degli astrofili della SAT. Quindi code agli oculari, sgomitamenti, domande sovrapposte, richieste continue di attenzione agli animatori ipersollecitati. Animatori che però si sono tutti rivelati all’altezza della situazione per competenza e disponibilità. La situazione si è calmata sul tardi, quando molti sono rientrati a casa, sono rimasti solo i più motivati e finalmente si è potuto interagire con le persone con più tranquillità.

Comunque un successone sotto tutti i punti di vista. A dimostrazione che l’interesse per la nostra scienza nel grande pubblico esiste, che offriamo una risposta a una domanda che c’è.