Finalmente ci siamo! La gestazione è stata lunga, ma da aprile, dopo un lungo lavoro di cesello, abbiamo dat alle stampe il primo numero della rinnovata Meridiana. 

Si è fatta un po’  attendere, lo sappiamo, ma  il suo percorso è stato leggermente più complesso di quanto ci attendevamo, sia per questioni esterne, sia perché un cambio di grafica impone sempre molti tentativi, errori e ripensamenti. Oltre che a valutazioni puramente tipografiche.

L’inizio

I primi appunti sul taccuino utilizzato per mettere in ordine le idee sono dell’agosto 2019, ma il processo di rinnovo della formula grafica e di alcuni contenuti è iniziata oltre un anno fa con un primo incontro tra i due neo-direttori designati (il sottoscritto e Andrea Manna)  e il mitico Sergio Cortesi, che da sempre ha tenuto le redini di Meridiana. È stata un’ora abbondante di piacevole chiacchierata a casa di Sergio. Per finire le idee le abbiamo scarabocchiate qua e là, su fogli bianchi e su uno stoico numero 259 di Meridiana, che ha raccolto sulle sue pagine una serie di idee di cambiamenti grafici. 

Il colore

Nel ridisegnare Meridiana ci si è voluti concentrare in particolare sui quei pochi cambiamenti che apparivano assai necessari. Come ad esempio la volontà di valorizzare al massimo foto, illustrazioni e grafici: nel formato ‘originale’ spesso venivano ingabbiate in francobolli da una colonna, cosa che le faceva apparire un po’ sacrificate. 

Da una rivista con solo la copertina a colori e tutto il resto in bianco e nero si è quindi rapidamente deciso di valutare la transizione verso una completamente a colori. Nel rinnovo grafico le foto avrebbero inoltre dovuto diventare sistematicamente più grandi, per valorizzarle al massimo sia quelle provenienti da grandi osservatori e agenzie spaziali, sia (e soprattutto) quelle (e sono tante) prodotte dai nostri lettori.

Tutte le pagine interne sono a colori e cercano di dare risalto il più possibile alle foto

Qualcuno ha detto ‘magazine’?

Una delle discussioni che si è presto innestata sulla questione delle foto è stata quella di capire se Meridiana si sarebbe dovuta dotare di un formato ‘magazine’, abbandonando la dimensione tascabile di 17×24 centimetri (una via di mezzo tra un A4 e un A5), orientandosi invece su un A4 o un formato ‘letter’ tipico di oltre Oceano. Dopo numerose riflessioni, alla fine ha vinto il formato originale: abbastanza piccolo da essere facilmente trasportabile, ma sufficientemente grande da non sacrificare i contenuti. Pure la disposizione a due colonne è stata conservata, fatto salvo per l’astronotiziario, che si distingue dal resto della pubblicazione perché realizzato in una colonna unica, resa comunque più stretta per facilitare la lettura.

Dai ‘magazine’ si è invece attinto per il rinnovo della prima pagina: da un frontespizio puramente illustrativo si è voluti passare a una vera e propria copertina, con un titolo in grado di richiamare uno dei contenuti principali dell’edizione.

Che carattere…

Dal punto di vista squisitamente tipografico, il cambiamento più marcato è l’utilizzo di un carattere ‘serif’ per il corpo del testo, in modo da facilitare la lettura. Per Meridiana si tratta di un ritorno, visto che questo tipo di carattere era stato impiegato fino a fine 2004.

Anche la scelta di iniziare ogni articolo con un caopolettera è in realtà un ritorno. Questa tecnica stilistica era stata infatti impiegata in numerose edizioni fino ai primi mesi del 2000.

Si è deciso di puntare su un carattere “Serif” in modo da facilitare ulteriormente la lettura

Una nuova cartina celeste

Con il rinnovamento grafico si è dovuto mettere mano anche alle cartine celesti pubblicate regolarmente dalla rivista. Per due decenni ci siamo appoggiati a quelle dalla Société Fribourgeoise dʼAstronomie nella sua rivista “Pégase”, che ringraziaimo. Il nuovo volto grafico imponeva tuttavia una maggiore affinamento della grafica.

Dopo numerose richerche, ci è apparso chiaro che la miglior strategia sarebbe stata quella di crearci le cartine da soli, partendo dalla base offertaci dalla SkyChart sviluppata da Chris Peat per Heavens-Above.com. A questa vengono aggiunti “a mano” i principali oggetti del cielo profondo e gli elementi che la redazione ritiene utile mettere in evidenza. Grazie alla collaborazione con Heavens-Above.com, Meridiana e la SAT ora dispongono di proprie cartine celesti che possono fare facilmente da base per cartine specifiche da impiegare su astroticino.ch. Come quella riguardante l’osservazione di Giove durante l’opposizione 2020.

La cartina pubblicata su Meridiana 266 e quella relativa alla posizione di Giove durante l’opposizione 2020 pubblicata su astroticino.ch

Anche la didattica ha il suo posto

Dal punto di vista dei contenuti, si è voluto costruire sulle solidissime basi poste nei decenni da Cortesi e dalle redazioni che l’hanno coadiuvato. Nonostante l’ormai prevalenza del web per le notizie (anche) di carattere astronomico, si è comunque deciso di matenere in entrata di ogni numero l’astronotiziario realizzato grazie alla collaborazione con coelum.com. Si tratta di un modo per Meridiana di fornire un servizio a tutti coloro che, pur avendo il pallino per le stelle, non seguono pedissequamente quanto accade nel settore. Tutti loro potranno trovare comodamente a inizio rivista una selezione delle principali notizie dal mondo astronomico.

La ricerca teorica e gli articoli scientifici continueranno a trovare ampio spazio nel concetto editoriale. Concetto che tuttavia punta a integrare maggiormente l’aspetto divulgativo, in modo da poter fornire ai lettori sempre nuovi spunti e curiosità su cui costruire ulteriormente la loro passione.

Spunti che dovrnano giungere anche dalle testimonianze dalle esperienze personali di chi in Ticino (e non solo) osserva il cielo da anni o decenni: a loro abbiamo chiesto e chiederemo regolarmente cotributi con cui condividere i piccoli, grandi segreti di come muoversi nel firmamento. Un modo per assicurarci che anche alle nuove leve possano “rubare” il mestiere ai più esperti, e possano farlo ad un conveniente ritmo di un articolo alla volta.

Per sviluppare ulteriormente l’aspetto propedeutico, per il futuro, si sta pensando di includere nella parte dedicata all’osservazione (la parte finale: quella delle effemeridi e della cartina, per intenderci) spunti sugli oggetti “di stagione” da osservare e relativi consigli su come riuscirci in maniera efficace. In questo modo, tutti coloro che sono alle prime armi avranno a disposizione un utile strumento da portare sul campo durante le prime uscite.

Il cielo è per tutti, Meridiana pure

Non da ultimo, Meridiana rimane organo della Società astronomica ticinese e dell’Associazione specola solare ticinese. Continuerà quindi a riferire delle attività dei due sodalizi, così come dei risultati dei vari gruppi “disciplinari” interni alla Sat che si occupano di vari aspetti di astronomia e astrometria.

L’appartenere a una (o due) società non vuol però essere motivo di chiusura. Anzi! Ampio spazio sarà riservato a tutti gli altri gruppi e società di appassionati del cielo della Svizzera italiana. E questo perché siamo fermamente convinti che Meridiana, e con essa la stessa Sat e astroticino.ch, possano fungere da catalizzatore per tutte le belle realtà che, in Ticino e non solo, coltivano una delle passioni più belle in assoluto: quella per il firmamento.

Ovviamente ogni suggerimento o critica costruttiva è ben accetta! Potete raggiungerci facilmente scrivendo a meridiana@astroticino.ch.